Assistenza domiciliare e socio-sanitaria

LE CURE PALLIATIVE

Il diritto alle cure palliative. Il diritto alle cure palliative e alla terapia del dolore è sancito dalla legge 38/2010 e la sua inviolabilità è stata confermata anche attraverso il suo inserimento nei Livelli Essenziali di Assistenza.

Che cosa significa? Il termine “cure palliative” rimanda al termine latino pallium, con cui anticamente si indicava il mantello utilizzato dai ceti popolari che accudivano ed accompagnavano i sofferenti, secondo la caritas cristiana.

Di che cosa si tratta? Si tratta di interventi di tipo terapeutico, assistenziale, di sostegno psicologico e spirituale volti a mantenere la dignità e la qualità della vita della persona e della sua famiglia. In particolare, attraverso un approccio multiprofessionale, le cure palliative mirano a controllare il dolore ed ogni altro sintomo disturbante che accompagna una malattia inguaribile.

A chi sono rivolte? Sono rivolte alle persone affette da una malattia inguaribile (es. tumore o SLA).

Cosa caratterizza le cure palliative? La multiprofessionalità (il programma di cura coinvolge una molteplicità di figure professionali come il medico di medicina generale, il medico specialista, medico palliativista, psicologi, infermieri, assistenti sociali, ecc), la globalità dell’assistenza, la valorizzazione delle risorse personali e familiari, l’intensità e la continuità delle cure, la qualità delle prestazioni.

È un Servizio di carattere Socio-Sanitario integrato, finalizzato a fornire cure mediche, infermieristiche e/o riabilitative a domicilio per persone con diversi livelli di non-autosufficienza.

L’attivazione del servizio viene effettuata dal medico di famiglia o può essere proposta da una delle figure professionali che assistono il paziente. In alcuni casi è attivata direttamente dal Nucleo Continuità Cure (ex SeCC) in fase di dimissione post ricovero.

Il medico di famiglia ha la responsabilità clinica del paziente e predispone il programma di assistenza (autorizzato dall’Unità di Valutazione Multidimensionale di Distretto) che prevede:

  • le scadenze degli accessi di ciascun operatore interessato
  • i farmaci da erogare direttamente
  • i sussidi (pannoloni, cateteri vescicali, garze, sacche per incontinenti, ) e i presidi (carrozzina, letto ortopedico, materasso antidecubito, ecc.) di cui il paziente ha bisogno.

L’Unità Operativa Semplice di Cure Palliative è un’organizzazione territoriale rivolta alle persone in fase avanzata di malattia, non più responsiva a trattamenti specifici. Tutti i cittadini hanno diritto alle cure palliative e alla terapia del dolore (v. L. 38/2010 e L. 219/2917).

L’assistenza viene erogata sia a domicilio, attraverso il Servizio Infermieristico Domiciliare e la consulenza dello Specialista in Cure Palliative, sia attraverso il ricovero in Hospice (v. paragrafo dedicato), quando richiesto dalla complessità dei sintomi o dalla situazione sociale dell’assistito.

Alle Cure Palliative si accede attraverso richiesta del Medico di Medicina Generale inoltrata agli Sportelli Sanitari Distrettuali oppure su segnalazione alla Centrale Operativa Territoriale (COT) da parte del Reparto di Degenza, nel caso di utente ricoverato. Alla richiesta segue una Valutazione Multidimensionale (UVMD), atta a definire un Piano Assistenziale Individuale.

 

 ASSISTENZA DOMICILIARE

SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE (S.A.D.): ha l’obiettivo di aiutare la persona nel disbrigo delle attività quotidiane sollevando in parte la famiglia dal carico assistenziale (es. igiene degli ambienti, servizio di lavanderia, preparazione dei pasti, igiene della persona, disbrigo di commissioni, trasporto, ecc.). Rivolgersi ai servizi sociali del Comune di residenza o all’Ulss delegata.

ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA (A.D.I.): è un Servizio di carattere Socio-Sanitario integrato, finalizzato a fornire cure mediche, infermieristiche e/o riabilitative a domicilio per persone con diversi livelli di non-autosufficienza.

L’attivazione del servizio viene effettuata dal medico di famiglia o può essere proposta da una delle figure professionali che assistono il paziente. In alcuni casi è attivata direttamente dal Nucleo Continuità Cure (ex SeCC) in fase di dimissione post ricovero.

Il medico di famiglia ha la responsabilità clinica del paziente e predispone il programma di assistenza (autorizzato dall’Unità di Valutazione Multidimensionale di Distretto) che prevede:

  • le scadenze degli accessi di ciascun operatore interessato
  • i farmaci da erogare direttamente
  • i sussidi (pannoloni, cateteri vescicali, garze, sacche per incontinenti, ) e i presidi (carrozzina, letto ortopedico, materasso antidecubito, ecc.) di cui il paziente ha bisogno.

 

L’AZIENDA OSPEDALIERA DI PADOVA

Clinica Neurologica di Padova – Centro per la Diagnosi, l’assistenza e la ricerca nelle malattie neuromuscolari e nella Sclerosi Laterale Amiotrofica

Referente: dr Gianni Sorarù

Tel. 049 8214261; Cell. Case Manager Serenella Salmaso: 334 9311619 (dal lunedì al venerdì, dalle ore 11.00 alle 12.00; e-mail: ambulatorio.motoneurone@gmail.com

 

C.O.T. CENTRALE OPERATIVA TERRITORIALE

La Centrale Operativa Territoriale (COT)2 è rivolta alle persone particolarmente “fragili/protette” e alle loro famiglie/caregiver.

Si tratta di una struttura deputata a facilitare la comunicazione tra Ospedale e Territorio, in particolare per:

  • la raccolta e la classificazione del problema/bisogno espresso dall’utente in stato di fragilità clinico- assistenziale;
  • Il raccordo fra soggetti della rete assistenziale, nel percorso protetto dell’utente dall’Ospedale al domicilio;
  • la programmazione e pianificazione degli interventi attivando la rete assistenziale e tutelando i passaggi da un luogo di cura ad un altro da un livello clinico assistenziale ad un altro;
  • l’integrazione con l’attività dello Sportello Sanitario Distrettuale per l’attivazione dell’assistenza domiciliare, Infermieristica, riabilitativa, programmata, integrata e sociale in collaborazione con i Servizi

Nel gruppo di lavoro della COT, in una logica d’integrazione e lavoro di rete, opera personale infermieristico e socio-educativo, per la gestione delle richieste anche a carattere sociale.

La COT può essere attivata dall’Unità Operative di degenza, dai cittadini ricoverati e/o dai loro familiari, dai MMG, dallo Sportello Sanitario Distrettuale, dai Servizi Sociali Comunali.

Per maggiori informazioni sulla COT è possibile far riferimento al proprio Medico di Medicina Generale o al Distretto di appartenenza.

Normativa

  • Legge regionale n. 23 del 29 giugno 2012 – Piano Socio Sanitario Regionale 2012-2016
  • Delibera di giunta regionale 2271/2013 “Nuove disposizioni in tema di: Organizzazione delle aziende UU.LL.SS.SS. e Ospedaliere. Linee guida per la predisposizione del nuovo atto aziendale, per l’organizzazione del Dipartimento di Prevenzione e per l’organizzazione del Distretto socio sanitario. Articolo 3, comma 1 bis e articolo 7 bis, comma 1 del D.Lgs. 502/1992 e s.m.e i.. L.R. 29 giugno 2012, n. 23”.
  • Delibera della Giunta Regionale n. 1075 del 13 luglio 2017 – Revisione del modello regionale delle Cure Domiciliari: primi indirizzi organizzativi per le Aziende Ulss.

 

PUNTO UNICO DI ACCOGLIENZA CURE DOMICILIARI E RESIDENZIALI

Il Punto Unico di Assistenza Cure Domiciliari e Residenziali (PUAD) si occupa di:

  • Assistenza Medica Programmata anche integrata con intervento di altre figure professionali (attualmente fanno visite a domicilio i seguenti specialisti: cardiologo, otorino, pneumologo e chirurgo);
  • Assistenza domiciliare infermieristica;
  • Assistenza domiciliare integrata (sociale e sanitaria);
  • Prenotazioni prelievi del sangue a domicilio;
  • Ricovero presso residenze per anziani o disabili;
  • Ricovero sociale temporaneo in Hospice per malati neoplastici;
  • Contributo economico per pazienti con gravi disabilità o affetti da Alzheimer con gravi disturbi comportamentali; per questi ultimi tre punti viene richiesta la valutazione dell’Unità di Valutazione Multidimensionale (UVMD) per l’accesso.

Per usufruire di tali servizi è necessaria l’impegnativa del medico di famiglia. I servizi sono attivati dal medico stesso o dal familiare (telefonando e inviando l’impegnativa via Fax/E-mail). 

 

STRUTTURE RESIDENZIALI

La domanda di inserimento in struttura va presentata all’Assistente Sociale dell’U.O. Disabilità referente. Può fare domanda la persona disabile o la famiglia o il tutore/amministratore di  sostegno.  L’accesso al servizio richiede una valutazione delle condizioni della persona, che viene effettuata da una équipe multiprofessionale, l’Unità di Valutazione Multidimensionale Distrettuale (UVMD) che, a seconda dell’esito della valutazione, emette un’impegnativa di residenzialità di 1°, 2° o 3° livello. L’impegnativa di residenzialità rilasciata al cittadino autorizza l’accesso alle prestazioni nei servizi residenziali e semiresidenziali della Regione Veneto. I servizi Sociali del Comune collaborano in questo passaggio.

 

HOSPICE

L’Hospice è l’espressione residenziale delle Cure Palliative. Si tratta di un ambiente familiare dove la personalizzazione dello spazio e la semplicità dell’assistenza sono le caratteristiche che lo contraddistinguono.