VeniceMarathon 2015…EMOZIONI UNICHE!

Il 25 ottobre scorso ASLA ha partecipato alla 30° VENICEMARATHON! Una seconda volta non meno intensa della prima, che ha visto una settantina di atleti, “capitanati” dal nostro Vice Presidente Luca Baratella, spingere le carrozzine di Giampaolo e Antonio con determinazione e passione, lungo i 42 chilometri del percorso, fino all’arrivo in riva Sette Martiri a Venezia. L’obiettivo di sensibilizzare chi assisteva alla manifestazione è certamente stato raggiunto e in gran parte anche quello di raccogliere fondi attraverso “La rete del dono” per il nostro progetto “SLA: una “maratona” ancora da vincere !”: sono stati donati oltre 9.000 Euro!

UN GRAZIE DI CUORE da parte di ASLA va a TUTTI, ma proprio tutti! A chi organizzato, in primis Luca Baratella, ma in particolare al Pres. Daniela Fasolo e a Silvia Ranzato per la grande collaborazione, e a chiunque ha impegnato del tempo per prenderne parte in qualsiasi modo, agli atleti che hanno corso la maratona ma anche i percorsi minori, tenendo alta la bandiera di ASLA!
Un grandissimo GRAZIE AD ANTONELLA E MIRKO, che nei giorni prima della domenica ad EXPOSPORT si sono prodigati assieme a Barbara per presentare il libro “Riparto di SLAncio” con enorme sacrificio e impegno, tanto da precluderne la partecipazione alla corsa…ABBIAMO CORSO PORTANDOVI CON NOI!

“Il nostro gruppo con maglie giallo fluorescente ha scatenato applausi e solidarietà da parte del pubblico e forte è stata l’emozione lungo tutto il percorso, anche da parte degli stessi atleti. Un grazie particolare va proprio a loro e ad Antonella, Giampaolo, Antonio e Luca!”
Paolo Fornasier

“C’ero anch’io, quindici giorni dopo la Maratona di Monaco. Ed è stata una mattina di quelle per le quali vale la pena vivere. Un flusso di carne e sudore, di persone uguali a te che soffrono e vincono assieme, riscaldati dai battimani e dalle grida di chi vorrebbe avere l’ardire di essere al loro posto. Grazie ad Asla (e a Luca Baratella, leader emotivo e carismatico del gruppo), mi sono tolto lo sfizio della partenza davanti a tutti. I sindaci, la bandiera, la strada vuota davanti. Poi abbiamo atteso che passassero i palloncini, e ci siamo accodati a quelli delle cinque ore. Che umanità, si vede laggiù, in coda. Un indiano dalla barba bianca e lunghissima, l’anziano che festeggia la centocinquantesima gara, un giovane che tenta la sua prima maratona e arranca dopo neanche dieci chilometri. Provateci, ogni tanto, a correre con gli ultimi.Altre volte mi sarei soffermato sulle dita dei bambini che ti danno il cinque, o sulle massaie che occhieggiano dai balconi, o sui volontari che diventano angeli nel donarti un bicchiere d’acqua. Questa volta, però, debbo indirizzare la telecamera solo su Piazza San Marco. Al nostro passaggio, è diventata un teatro. Tutti in piedi, l’eterogenea umanità di americani, cinesi, indiani e dolcissimi veneziani ad applaudire senza sosta. Applausi che non saziano mai, e ti scoppia il cuore pensare che dopo quel ponte c’è il traguardo. Piangi, perché le lacrime sono l’unico modo di spedire al cielo tanta bellezza. Piangi, e là in fondo c’è la medaglia.”
Mauro Pigozzo
(in “Calici di parole” – Corriere del Veneto)

“Aspetto sempre un po’ di giorni prima di raccogliere le idee e scrivere qualcosa, mi serve per metabolizzare le forti sensazioni che provo ogni volta che attraverso quel traguardo lì infondo a quei ponti a Venezia. Non so sé capita anche a voi ma alla fine di una Maratona a parte la stanchezza e la gioia per averla conclusa, a me rimane sempre un senso di tristezza, quello che si prova alla fine di un bellissimo viaggio, di una vacanza, quando scendi dall’aereo o metti la macchina in garage e ti rendi conto che la tua vacanza è finita e che tutto ritorna QUASI come prima….
E’ quel QUASI che fa la differenza, è quel QUASI che rende per me una ogni volta una Maratona irripetibile e unica. E quel QUASI nasce dai nuovi amici con cui abbiamo corso, dai battiti di mani che per tutta la gara ci hanno accompagnato, dagli incitamenti, dai tanti sorrisi e da quei brividi provati in piazza San Marco ed infine il traguardo, dove la gioia e le lacrime s’icontrano, e dove ad aspettarci c’era Loredana la moglie di Bruno, a ricordarci che lui c’era.
Un plauso va a Antonio che si è fidato dell’orda barbara capitanata da Paolo, a Giampaolo che quest’anno tra pellegrinaggi a Roma, maratone, mezze maratone e giri in montagna dovrà revisionare la carrozzina, ad Antonella che sabato sera piangeva perché stava male e non sarebbe potuta venire, a Gaspare e a Mauro che hanno solo rimandato la loro presenza a Padova, ma soprattutto vorrei ringraziare Eva e Silvia, e tutti quelli che attraverso il loro lavoro e il loro impegno hanno fatto si che anche quest’anno riuscissimo a vivere questa magnifica esperienza.
E UN GRAZIE DI CUORE A TUTTI VOI CHE AVETE CORSO ASSIEME AD ASLA ALLA 30° VENICEMARATHON
#MAICHINAREILCAPO”
Luca Baratella

Foto di Paolo Fornasier