La ricerca

L’ATTIVITÀ DI RICERCA PRESSO SULLA SLA PRESSO L’AMBULATORIO NEUROLOGICO DELL’UNIVERSITÀ DI PADOVA

Grazie all’intensa attività di ricerca scientifica degli ultimi anni, le conoscenze sui meccanismi patogenetici di molte malattie neuromuscolari sono migliorate; rimangono tuttavia sconosciute le cause di alcune malattie, tra cui la SLA e, per tutte le malattie dei motoneuroni, trattamenti curativi. La richiesta di proseguire la ricerca scientifica è prioritaria per il paziente, ma la bassa frequenza delle malattie neuromuscolari e la necessità di una numerosità di pazienti significativa per produrre risultati attendibili rappresentano un freno alle iniziative scientifiche in questo campo della neurologia. Si comprende bene, dunque, l’opportunità della cooperazione nei progetti di ricerca fra i medici che hanno in cura questi pazienti. In sostanza gli scopi della ricerca possono essere individuati nella ricerca della cura e nel miglioramento del trattamento dei pazienti dopo la diagnosi. Due “fronti”, dunque, sui quali si combatte duramente e i cui risultati spesso si incrociano. Da una parte la terapia genica, l’utilizzo delle cellule staminali, l’individuazione di “virus vettori” che consentano in un futuro medio-lungo di agire direttamente sul corredo cromosomico della persona. Si tratta di un lavoro difficile, quotidiano, costoso sia in termini di risorse finanziarie che umane, con avanzamenti e arretramenti, che coinvolge centri di tutto il mondo, ma che potrà portare a sconfiggere una dopo l’altra le malattie neuromuscolari, ricordando che i risultati positivi ottenuti per ciascuna di esse si ripercuotono frequentemente anche sulle altre. L’associazione ASLA, grazie al co-finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, ha inserito un biologo a tempo pieno presso l’Ambulatorio Neuromuscolare dell’Università di Padova che opera in equipe coordinata dalla Prof.ssa Elena Pegoraro e dal Dott. Gianni Sorarù. L’attività di ricerca si pone il raggiungimento dei seguenti

OBBIETTIVI

  • Sviluppare ulteriormente l’attività di ricerca
  • Dare nuove speranze di vita agli ammalati
  • Migliorare la diagnosi, la cura, il trattamento e la speranza di vita dei malati
  • Cooperare con altri Centri e altri medici nello sviluppo della ricerca per le malattie neuromuscolari
  • Coinvolgere gli ammalati in protocolli clinici di cura
  • Interagire con altri Centri al fine di unificare pensieri già comuni e avvicinare ulteriormente rapporti di collaborazione già presenti
  • Potenziare la collaborazione con l’Università
  • Ampliare i rapporti con la comunità scientifica nazionale ed internazionale
  • Potenziamento dell’attività di fund-raising per individuare e reperire fondi da enti privati o pubblici
  • Stabilire un rapporto di collaborazione con realtà e centri più piccoli nell’ambito della ricerca
  • Avviare progetti di ricerca innovativi
  • Avviare indagini di base per evidenziare difetti fisiopatologici utili alla comprensione dei meccanismi patogenetici responsabili delle malattie
  • Attuazione di trial clinici con farmaci sperimentali
  • Attuare studi epidemiologici e di popolazione